giovedì 8 maggio 2008

4 Novembre 1997
Arrestato a Palermo, con l'accusa di favoreggiamento, fra' Mario Frittitta, il carmelitano che aveva frequentato Aglieri durante la latitanza celebrando la messa nel suo rifugio. Il frate, molto conosciuto e amato nel rione Kalsa dove si trova il suo convento e dove è nato e cresciuto ed era parroco della parrocchia di santa Teresa, è sospettato di avere aiutato mafiosi del rione e delinquenti comuni. Il favoreggiamento riguarda oltre Aglieri anche il mafioso Giovanni Garofalo, ora collaboratore di giustizia, che ha detto di essersi rivolto al frate per sposarsi durante la latitanza. Alla Kalsa avviene quasi una rivolta tra gli abitanti che parlano di fra' Mario come di un santo «che aiutava tutti quelli che glielo chiedevano, senza chiedere la carta d'identità». L'arcivescovo di Palermo, Salvatore De Giorgi, confermando stima e apprezzamento per l'operato dei carmelitani, afferma che «Il Vangelo e l'autentica vita cristiana sono inconciliabili con la mafia». Anche i vescovi di Monreale e Catania esprimono lo stesso giudizio.
Arrestate anche 6 persone della cosca di Aglieri: il costruttore Luigi Corso e i figli Ino e Giampaolo, accusati di associazione mafiosa; l'imprenditore Isidoro Profeta e il figlio Giuseppe per favoreggiamento; Emanuele Chiaretto, titolare di una concessionaria di auto che in realtà sarebbe stata di proprietà di Corso e Aglieri, per riciclaggio. Sono stati sequestrati beni per decine di miliardi. Sono stati messi i sigilli anche a villa Boscogrande, una villa settecentesca utilizzata per ricevimenti e che da qualche tempo era gestita da Profeta.

PADRE MARIO E' STATO ASSOLTO IN TUTTI I PROCESSI!!!!!!!!!!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao! Ti ringrazio x la visita e sto leggendo questo post con interesse poichè non conoscevo gli sviluppi dell'avvenimento da te pubblicato.
A presto!
Mirella Puccio